Vuoi sapere quali sono i requisiti Sismabonus? Leggi la nostra mini guida utile e scopri tutto quello che ti occorre sapere!
Per prima cosa tieni presente che la fruizione del sisma bonus è possibile nel caso in cui si proceda all’esecuzione di interventi che riguardano immobili usati per le attività produttive o di tipo abitativo che si trovano non solo nelle zone 1 e 2, che sono quelle ad elevata pericolosità sismica, ma anche nella zona 3, che è quella ritenuta a minor rischio.
Bisogna precisare che l’identificazione e la classificazione delle zone sismiche derivano da un decreto specifico emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come accedere all’agevolazione: ecco i requisiti sisma bonus
Per poter beneficiare del sisma bonus è necessario fornire i dati catastali dell’edificio che sarà oggetto dei lavori di adeguamento. Occorre conservare i dati che riguardano l’immobile (atto conformità dell’immobile), e inoltre, è indispensabile che il versamento degli importi dovuti venga eseguito con un bonifico postale o bancario.
Bisogna che la persone fisica intestataria dell’immobile e del conto corrente (oppure un delegatario o cointestatario al conto) si presenti in banca con le asseverazioni dell’ingegnere che ha curato il rilievo dell’immobile da bonificare. A quel punto la banca, analizzato il progetto e la documentazione, decide se è legittimo concedere il credito sotto forma di sconto in fattura, cessione del credito, detrazione/credito d’imposta, a seconda del caso di specie e dalle esigenze specifiche del richiedente.
Il bonus è stato prorogato, grazie alla nuova Legge di Bilancio, fino al 31 dicembre del 2024, e fino ad ora ha incontrato l’apprezzamento dei contribuenti. Gli utenti beneficiari possono decidere se usufruire di questa agevolazione con una detrazione IRES o IRPEF o mediante la cessione del credito. Il sisma bonus è stato introdotto nel nostro ordinamento a partire dal mese di gennaio del 2017, in seguito al terremoto che aveva devastato il centro Italia nell’autunno precedente.
Come funziona il sisma bonus?
Il sisma bonus viene ad oggi spesso utilizzato in “coppia” con l’eco bonus in ottica Superbonus 110%. Cosa vuol dire? Vuol dire che chi si appresta a chiedere il sisma bonus deve sincerarsi che gli interventi sull’immobile oggetto di ristrutturazione possono di fatto rientrare in quella serie di interventi che mediante diverse modalità (sconto in fattura, cessione del credito, detrazione/credito d’imposta) di fatto vengono – tramite la banca – finanziate dallo Stato.
Di che lavori si tratta? Di solito sono lavori relativi al sorreggimento di edifici pericolanti. Sono dunque compresi interventi come la palificazione (ovverosia l’installazione di micro pali attorno al perimetro dell’immobile volti a rafforzare le fondamenta e tutta una serie di interventi strutturali che coinvolgono i muri portanti dell’edificio).
L’utilità del sisma bonus
Come abbiamo appena specificato, ecco che la finalità per la quale il sisma bonus è stato introdotto è quella di aumentare la quantità di immobili in grado di resistere agli eventi sismici grazie al miglioramento della stabilità degli edifici, del resto in Italia, non sono poche e zone che si caratterizzano per un rischio sismico alto.
Nel corso degli ultimi venti anni, ogni volta che si è verificato un terremoto con effetti distruttivi sono sorte critiche e polemiche. Ecco spiegata la necessità di introdurre un sisma bonus per i contribuenti.
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