La necessità di ottenere un po’ di liquidità è, senza alcun dubbio, un’esigenza che riguarda un elevato numero di italiani, che nel corso dell’ultimo decennio, complici anche le tre crisi intercorse (finanziaria, debito sovrano e sanitaria) hanno visto diminuire sensibilmente le loro capacità di spesa. Non è casuale che, all’interno dell’Unione Europea, solo i cittadini greci e ciprioti abbiano subito una perdita maggiore del potere d’acquisto.
Quando si necessita di liquidità aggiuntiva rispetto a quella di cui si dispone, le opzioni a disposizione degli utenti sono, di fatto, quattro:
- prestito personale;
- linea di credito (fido);
- mutuo;
- carta di credito.
Un poker di possibilità totalmente differenti tra loro, ognuna con una propria specificità ed in grado di poter soddisfare le esigenze di ogni singolo individuo.
Esigenza di liquidità: come può agire il consumatore?
Il mutuo è quello strumento al quale si ricorre, inevitabilmente, quando l’importo finanziato è di importo particolarmente elevato e la finanziaria/istituto di credito pretende che venga iscritta un’ipoteca come garanzia del prestito concesso. La quasi totalità dei mutui, come noto, sono finalizzati all’acquisto di un immobile, sul quale la banca iscrive una ipoteca a garanzia del prestito concesso.
Se si necessita, quindi, di una somma liquida non particolarmente cospicua, è una forma di finanziamento alla quale non volgere il proprio sguardo, non fosse altro per tutte le spese accessorie connesse, come – a titolo esemplificativo – quelle per l’istruttoria della pratica e la parcella da dover riconoscere al notaio che redige l’atto notarile.
La linea di credito, più comunemente chiamata “fido”, costituisce una buona soluzione solo ed esclusivamente se si va alla ricerca di un po’ di elasticità nella gestione del proprio conto corrente. La maggior parte delle banche, fatto salvo casi sparuti e particolari, concede questa agevolazione per un importo pari alla mensilità percepita, o in taluni casi inferiore. E con dei costi di gestione tutt’altro che economici.
Non è casuale, di conseguenza, che la maggior parte dei consumatori prediliga utilizzare uno degli ultimi due strumenti restanti: il prestito personale o la carta di credito. Due opportunità totalmente differenti tra loro, che consentono all’utente di farvi ricorso in base alla specificità della propria esigenza.
Innanzitutto, è indispensabile essere consci dell’importo da richiedere: se non è troppo elevato, ovvero sia di qualche migliaio di euro, è possibile valutare positivamente anche la sottoscrizione di una carta di credito. Non tutte le credit card, tuttavia, consentono di poter rateizzare le operazioni effettuate mensilmente.
Carte di credito: qual è la miglior scelta per pagare ratealmente?
Quando si deve procedere alla scelta di una carta di credito, di conseguenza, è opportuno sottoscriverne una di tipo revolving, che prevede, di default, il frazionamento mensile delle rate, oppure quelle classiche che consentono, tramite una apposita funzione, di poter abilitare il pagamento rateale in sostituzione del tradizionale “a saldo” ad un determinato giorno del mese successivo.
Nella maggior parte dei casi sono le carte di credito classiche a risultare quella maggiormente convenienti. Buona parte delle società emittenti non applicano un tasso d’interesse, ma solo un costo fisso per l’attivazione del servizio con un significativo risparmio, in termini commissionali, per l’utente.
E’ il caso, ad esempio, di un grande player del settore dei pagamenti elettronici come American Express, da sempre considerato sinonimo di elevata qualità nel mondo delle carte di pagamento. Tutte le informazioni e le funzionalità di Amex oro le spiega cartadicredito.net, il portale di riferimento per quanto riguarda il mondo degli strumenti di pagamento.
L’utilizzo della carta di credito, tuttavia, è disciplinato dalla presenza di un plafond mensile di spesa, che viene stabilito dall’istituto di credito: se la liquidità richiesta è maggiore del plafond presente sulla carta di credito, è indispensabile inoltrare una domanda di prestito personale, che resta sempre consigliabile, tuttavia, se si necessita di una somma maggiore di € 4000,00.
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