Alcuni si domandano se sia possibile un prestito con ipoteca su auto. Molto spesso, del resto, è necessario richiedere un finanziamento per intraprendere determinati progetti, per sostenere delle spese ecc.
Secondo la legge italiana, si ha l’opportunità di accendere un’ipoteca non solo sui beni immobili (l’abitazione) ma anche su quelli mobili (come, appunto, una macchina).
Quindi, per rispondere subito al quesito: sì, non c’è nulla che vieti di usufruire di un simile prestito. Il problema, tuttavia, è se questa sia un’opzione conveniente oppure no. Può essere una strada percorribile se non ci sono alternative, ma vi sono vari motivi per cui gli svantaggi superano i vantaggi.
Come funziona il prestito con ipoteca su auto
Un finanziamento con ipoteca sull’automobile si basa sullo stesso meccanismo delle altre forme di prestito.
In parole povere, si chiede una certa somma alla banca o comunque all’istituto di credito selezionato. Il capitale andrà restituito all’ente, secondo un piano rateale concordato all’inizio e sottoscritto tramite contratto.
I prestiti hanno bisogno di una garanzia, che attesta che la cifra sarà riconsegnata alla banca al 100%. Di solito, a tale scopo si indica il reddito: è la stessa busta paga del resto ad assicurare che il debito sarà completamente saldato e che non ci saranno inadempienze.
Ma come si fa in mancanza di questo elemento? Come si regolano coloro che non hanno una retribuzione fissa? Una soluzione è proprio l’ipoteca, che in tali circostanze si accende non sulla casa bensì su una vettura. Se ci sono ritardi significativi nei pagamenti, l’istituto creditizio recupera il denaro attraverso l’automobile.
Questo, in linea di massima, è il funzionamento di un prestito su pegno auto. Ma come mai una macchina può essere usata come simbolo di garanzia? Quali requisiti sono soddisfatti da un mezzo di trasporto?
Ipoteca e beni mobili
Chi desidera accendere un’ipoteca su un bene mobile deve prima verificare che siano rispettati alcuni criteri.
In particolare, è essenziale che il bene sia riconducibile ad un individuo specifico: è necessario, cioè, che sia inserito in registri appositi.
L’automobile aderisce a questo standard, poiché è registrata al P.R.A. ed è associata ad una persona singola. Il proprietario riceve dei documenti, il libretto di circolazione e il certificato di proprietà, che dimostrano che egli è in possesso della vettura.
Dal punto di vista legale, dunque, l’auto è un bene mobile a tutti gli effetti e si annovera tra quelli che possono essere soggetti a ipoteca. Di conseguenza, non c’è nulla che impedisca di fare domanda per un prestito di questo tipo.
Il dubbio è quello che ci siamo posti al principio del nostro discorso: questa scelta conviene?
I costi di istruttoria
Un primo elemento che rende questa opzione non troppo favorevole per il richiedente consiste nei costi di istruttoria molto elevati.
L’istruttoria è la fase in cui le banche e le finanziarie valutano se concedere o meno il prestito. Questo iter ha un prezzo, che nella maggioranza dei casi è a carico della persona che aspira al finanziamento. In questa situazione, la spesa sarà abbastanza onerosa e sarà addebitata al momento del prestito.
Altri fattori da analizzare
Bisogna considerare, poi, che comunque l’auto rimane a colui che accende l’ipoteca: nel mentre potrebbe subire dei danni, che non farebbero altro che causare un abbassamento della quotazione.
Già di per sé, la macchina è ritenuta un bene di scarso valore. Oltre ai rischi che dipendono dall’utilizzo, c’è una continua svalutazione a cui va incontro.
Per concludere, va anche sottolineato che un prestito con ipoteca su auto non sarà mai di grande entità. In media, il capitale non supera il 30% del valore del veicolo stesso.
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