La Cessione del Quinto dello stipendio è un tipo di prestito personale che deve essere estinto con la cessione di quote dello stipendio fino al quinto dell’ammontare dello stesso valutato al netto di ritenute.
Ma vediamo nel dettaglio che cos’è la Cessione del Quinto e chi sono i soggetti protagonisti di questa tipologia di prestito.
Che cos’è la Cessione del Quinto
La cessione del quinto è stata introdotta dal D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180 e dal D.P.R. 28 luglio 1950 n. 895. Si chiama cessione del quinto dello stipendio perché l’importo massimo della rata di rimborso del prestito non può essere superiore al valore di 1/5 (quindi il 20%) dello stipendio mensile netto continuativo.
La durata massima della cessione del quinto è di 120 mesi mentre la durata minima in genere non è inferiore ai 24 mesi.
In ogni caso, il termine massimo non può superare il termine del contratto di lavoro e il pensionamento, tranne per quanto riguarda i dipendenti pubblici i quali hanno la possibilità di estinguere il debito oppure di trasferirlo sulla pensione.
La normativa prevede la cessione del quinto anche per i pensionati e in tal caso la scadenza non può superare il novantesimo anno di età (anche se oggi la maggior parte delle compagnie assicurative pone il limite di 85 anni mentre, al contrario, alcune banche lo protraggono ai 95 anni di età).
Assicurazione sui rischi vita e impiego
Nel momento in cui si stipula un contratto con la società che eroga il finanziamento, è obbligatorio sottoscrivere una assicurazione sui rischi vita e impiego, ovvero nei casi di morte e di perdita del lavoro. Nel dettaglio:
- rischio impiego: l’assicurazione interviene ma ha diritto di rivalsa verso il debitore nei limiti del TFR maturato fino a quel momento. Questa somma, che viene deposta dall’azienda in un fondo apposito, non è quindi disponibile per il mutuatario
- rischio vita: in tal caso l’assicurazione interviene senza vantare diritto di rivalsa nei confronti degli eredi
Cessione del Quinto: debitore e creditore
Vediamo adesso chi può contrarre il prestito con cessione del quinto e chi può erogarlo.
Partiamo dal debitore, ovvero da chi può contrarre il prestito, seguendo le disposizioni dell’ultima versione del D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180 aggiornate dalla legge 14 maggio 2005 n. 80.
Possono usufruire della cessione del quinto dello stipendio tutti i lavoratori dipendenti sia dello Stato e del comparto para-statale sia delle aziende private, e i pensionati di tutti gli enti previdenziali.
Per quanto riguarda i dipendenti delle aziende private, la banca o l’istituto finanziario può decidere di valutare le garanzie: le aziende sono valutate in base al capitale sociale, al numero di dipendenti e al numero di contratti di cessioni concesse precedentemente ai propri dipendenti.
Chi è invece che può erogare la cessione del quinto? Come spiegato dall’articolo 15 del DPR 180/1950 i soggetti autorizzati ad erogare il prestito sono “gli istituti di credito e di previdenza costituiti fra impiegati e salariati delle pubbliche amministrazioni, l’Istituto nazionale delle assicurazioni, le società di assicurazione legalmente esercenti, gli istituti e le società esercenti il credito escluse quelle costituite in nome collettivo e in accomandita semplice, le casse di risparmio ed i monti di credito su pegno”.
Attenzione però, come chiarisce il d.lgs 1º settembre 1993 n. 385 (testo unico bancario), gli unici soggetti che possono erogare finanziamenti sono le banche e gli intermediari finanziari iscritti presso l’apposito elenco dell’Ufficio italiano Cambi (che oggi è stato soppresso e le sue funzioni sono esercitate dalla Banca d’Italia).
In pratica, chi vuole ottenere un prestito con cessione del quinto di stipendio deve rivolgersi ad un mediatore finanziario iscritto all’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia.
Cessione del Quinto: come funziona
Come funziona questo tipo di prestito? La particolarità del prestito con “cessione del quinto” è che il rimborso del debito avviene tramite trattenuta dello stipendio direttamente nella busta paga.
Di conseguenza, viene coinvolto automaticamente anche il datore di lavoro quale condizione fondamentale per l’erogazione del finanziamento: sarà lui a pagare la rata alla Banca trattenendo l’importo della busta paga del suo dipendente.
Ecco i due obblighi del datore di lavoro dal momento in cui accetta la richiesta di cessione del quinto da parte del dipendente:
- deve trattenere la rata indicata nel contratto dalla busta paga del dipendente e versarla alla Banca che eroga il prestito. In caso di cessazione o sospensione della busta paga (per dimissioni, licenziamento, …) il datore può interrompere il pagamento della rata;
- in caso di dimissioni o licenziamento, è obbligato per legge a trattenere tutte le somme maturate (ad esempio la liquidazione, la tredicesima, le ferie non godute, l’ultimo stipendio) dal dipendente presso la sua azienda e a versarle presso la banca che eroga il prestito.
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