E’ una domanda che “perseguita” non poco colui che richiede un prestito personale “il finanziamento che ho preso lo posso scaricare e quindi detrarre dalle tasse?”. Facciamo luce su questo argomento tramite questa mini guida! Quando i prestiti personali e i conseguenti interessi passivi sono dunque detraibili?
Prestiti personali quando sono detraibili?
Cominciamo subito con il dire che la possibilità di detrazione di un prestito inteso per l’ammontare dei suoi interessi passivi offre molteplici opportunità di risparmio per il richiedente, ma attenzione, non sempre è così, dipende da alcuni requisiti tipici di chi chiede un prestito la possibilità di detrarlo a fini fiscali.
Possono integralmente detrarre un prestito i lavoratori autonomi mentre non possono farlo i lavoratori dipendenti. O meglio la verità è più sottile, il Fisco non permette a nessun cittadino di detrarre spese per esigenze prettamente personali, così dice la normativa italiana.
Le ditte individuali nella richiesta di un prestito, così come le società sono legittimate a detrarne gli interessi passivi, ciò non accade per i privati che non ne hanno appunto diritto, a meno, che eccezionalmente, non utilizzino il prestito personale comunque per un’attività lavorativa, meglio se di tipo imprenditoriale, solo in questo caso l’interesse passivo del prestito personale è detraibile.
Suddivisione del Finanziamento
Non a caso, per ottemperare al meglio a quanto detto in precedenza, gli esperti consigliano in caso di finanziamenti concessi “ad personam” ma con finalità prettamente lavorative di suddividere il rapporto di credito in due tronconi, uno connesso all’interesso lavorativo, l’altro collegato in modo netto all’interesse personale, in modo da non creare confusione fra i due filoni
Ristrutturazione Casa e Riqualificazione Energetica
In base a norme specifiche, in realtà vi è anche qui un’eccezione dell’eccezione, a volte l’interesse passivo del prestito personale è detraibile se vincolato a progetti di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
Per potersi avvalere però di questo tipo di agevolazione fiscale bisogna aspettare manovre del Governo ad hoc, ricordiamo le ultime del 2017 con detrazioni che partivano dal 36% fino al 70% in base all’entità dell’intervento: riqualificazione di un’abitazione esitente, rifcimento facciata condominiale, ecc
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