Lavorare a stretto contatto con gli animali è senza dubbio emozionante e appagante. Diventa uno stile di vita più che un lavoro, una vera e propria passione di cui non si potrà più fare a meno. Considerando poi che, in Italia, almeno una persona su due possiede un animale domestico, è facile intuire quanto sia un business da non sottovalutare anche a livello economico. Per questo abbiamo deciso di dare maggiori informazioni a chi cerca finanziamenti per aprire una pensione per cani.
Quali sono gli iter burocratici? E quali i requisiti richiesti? Dove trovare contributi e finanziamenti per poter avviare la pensione e rendere tutto idoneo per ospitare nostri amici animali? Vediamo passo passo come muoverci per non commettere errori e far partire la propria attività.
Finanziamenti per aprire una pensione per cani: iter burocratico
Scegliere di avviare un’attività a stretto contatto con gli animali, se da un lato è senza dubbio un’esperienza ricca di emozioni, dall’altro richiede un impegno non indifferente a livello burocratico e sanitario. Questo perché è necessario garantire il pieno rispetto delle norme relative al benessere animale, ma anche di quelle sanitarie che riguardano l’igiene e la salute pubblica. Niente di troppo difficile in realtà, ma solo un’attenzione maggiore alla burocrazia per assicurarsi di andare spediti fino al tanto sognato momento in cui sarà possibile accogliere i primi ospiti portati dai proprietari per un soggiorno nella nuova pensione per cani.
Per tutto ciò che è relativo alla parte fiscale, ci si dovrà muovere come avviene per l’apertura di qualsiasi altra attività. I passaggi corretti sono dunque l’apertura della partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate ed effettuare l’iscrizione presso il registro imprese della Camera di Commercio di riferimento. La dichiarazione di inizio attività potrà invece essere trasmessa all’ufficio SUAP del proprio comune, cioè di quello dove sorgerà l’attività di pensione per cani.
L’ultimo passaggio burocratico è l’iscrizione Inps e Inail delle persone che andranno effettivamente a lavorare nella struttura, gestendo eventuali contratti di assunzione o collaborazione. La realizzazione di un Business Plan aziendale aiuterà a fare ordine nella gestione dell’attività, e nell’organizzazione degli spazi e dei flussi di lavoro.
I requisiti sanitari e strutturali di una pensione per cani.
Contemporaneamente a tutti questi oneri, è necessario rivolgersi all’ASL di competenza per tutte le autorizzazioni sanitarie. Mentre la precedente parte descritta avviene in maniera abbastanza automatica, rispondere ai requisiti richiesti a livello strutturale e di igiene è un po’ più complesso. Si consiglia, quindi, di rivolgersi alla ASL ancora prima di iniziare i lavori di realizzazione della struttura, per richiedere quali particolari attenzione riporre durante l’esecuzione dei lavori. La normativa, infatti, ha numerosi adattamenti locali, e le leggi possono cambiare persino tra comuni limitrofi. Informarsi bene prima eviterà di dover ripetere lavori e adempimenti in una fase successiva.
In linea di massima possiamo dire che per aprire una pensione per cani, dobbiamo disporre di:
- un terreno sufficientemente grande e distante da altre abitazioni ed edifici. Più la struttura sarà agevole, funzionale e facilmente raggiungibile, più sarà semplice lanciare l’attività e richiamare clienti;
- Accesso alla rete fognaria, elettrica e idrica;
- Box singoli per ospitare i cani, con una parte riparata e una parte esterna. La superficie minima è di 4 mq, ma anche per questo è opportuno chiedere all’ASL la presenza di particolari norme specifiche.
- Una struttura idonea per l’accoglienza dei clienti e dei loro amici a quattro zampe, una toeletta e una zone infermeria. Si dovrà prevedere, infine, un recinto per la sgambatura degli animali, durante le pause di uscita dal box.
- Si dovranno, infine, prevedere disinfestazioni e disinfezioni periodiche per mantenere tutto l’ambiente salutare e pulito.
Finanziamenti e contributi per aprire una pensione per cani
È facile intuire che una struttura di questo tipo richiede un impegno economico abbastanza importante. Anche se si svolgono i lavori in autonomia e ci facciamo aiutare da amici nell’organizzazione di tutti gli spazi, dovremmo tenere presente anche le spese di mantenimento, di pulizia, l’acquisto del mangime per i cani ospitati, i prodotti sanitari e la manutenzione dei box e degli ambienti.
Avere accesso a finanziamenti per aprire la pensione per cani, soprattutto se a fondo perduto, è senza dubbio un aiuto non indifferente, che può aiutare ad affrontare l’avvio attività con molta più serenità.
Per individuare i giusti bandi di contributi attivi, sarà opportuno rivolgersi a un consulente, che potrà guidare durante la fase organizzativa.
I finanziamenti sono concessi dalla Comunità Europea, dallo Stato, ma anche dalle regioni e dai comuni.
I finanziamenti europei sono senz’altro molto interessanti, prevedono quote a fondo perduto e permettono la restituzione del capitale con rate molto basse distribuite in più anni. L’ammortamento delle spese sarà così pienamente sostenibile.
Questa tipologia di aiuti e agevolazioni va in genere a prediligere determinate categorie di imprenditori, o si rivolge a zone svantaggiate, per favorirne il recupero e lo sviluppo. I giovani imprenditori e l’imprenditoria femminile sono solo due esempi dei campi in cui è possibile raccogliere finanziamenti agevolati. È possibile rifarsi alle informazioni contenute nel nostro precedente articolo riguardante i finanziamenti per avviare un allevamento di cani.
Una pensione per cani di buona qualità e ben avviata richiede circa 20-30 euro ad animale giornaliere. Si tratta dunque di un’attività remunerativa se svolta con professionalità e competenza. Il livello di soddisfazione nel gestirla, bé, quello è senza dubbio impagabile.
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