Se iniziamo a fare i conti per aprire un ristorante, inevitabilmente arriviamo a cifre molto approssimative. Infatti, il conteggio dipende da tanti fattori, quali il numero di coperti che si intende allestire. Se sono pochi la cifra può aggirarsi intorno ai 50.000 euro, ma se pensiamo di andare sopra i 50 coperti il finanziamento da investire cambia e non di poco, aggirandosi intorno ai 100.000-120.000 euro. Il numero dei coperti va in base alle dimensioni della cucina-sala che deve essere non inferiore a 25 mq, compresa zona lavaggio posateria e piatti e comprende 50 coperti come stabilito nei piani della sanità, per dare il giusto spazio ai clienti.
Per trovare i finanziamenti per aprire un ristorante dobbiamo iniziare dalle planimetrie del locale, per avviare la documentazione tramite un commercialista secondo le vigenti leggi in materia.
Finanziamenti per ristorante: cose da fare
Le prime cose da fare sono:
- Aprire la partita IVA;
- Iscrizione al registro delle imprese;
- Comunicazione di Inizio Attività;
- Apertura posizioni INAIL e INPS;
- Richiesta all’Agenzia delle Dogane per la vendita di alcoolici e superalcolici;
- Pagamento diritti SIAE per la diffusione di musica ed immagini.
Contributi, agevolazioni e finanziamenti a fondo perduto
Intanto la banca, verificata la validità delle iscrizioni alla Camera di Commercio e la Partita IVA, aprirà il conto corrente a nome dell’azienda per accedere ai finanziamenti che ci consentiranno di aprire il nostro ristorante.
La banca di fiducia saprà consigliarci se abbiamo i requisiti per accedere ai fondi europei con finanziamento a fondo perduto, che significa che non dobbiamo restituire una buona parte del prestito erogato.
Questa tipologia di contributi riguarda soprattutto le donne, i giovani sotto i 35 anni di età e i disoccupati da almeno 1 anno.
Si può accedere al credito per l’acquisto dei macchinari e strumenti, opere murarie con un limite massimo del 10% rispetto ai costi di investimento, spese di gestione come il materiale di consumo, beni immobili, locazione del fondo, premi assicurativi, stipendi, materie prime e prodotti finiti.
Anche la possibilità di accedere ad un prestito a tasso zero è molto vantaggiosa ma viene data, in genere, solo ai giovani sotto i 35 anni dì età.
Prima di stipulare un contratto di finanziamento dobbiamo informarci da diverse finanziarie e trovare quella che fa il migliore tasso di interesse, che sa consigliare per il meglio e non solo per il suo interesse e che sa illustrare le nuove proposte con chiarezza.
Quest’anno 2022 è uscito il bonus ristoranti, che è una misura MIPAF per consentire ai beneficiari del settore un contributo a fondo perduto per l’acquisto dei macchinari, con una spesa fino a un massimo di 30.000 euro con il bonus del 70%.
Questi soldi stanziati dall’Unione Europea spesso non vengono richiesti per mancanza di informazioni e difficoltà nelle operazioni molto complessa, così i soldi ritornano nelle casse Europee. Il bando per accedervi è pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 agosto 2022 ed è consultabile sulla piattaforma telematica denominata “Incentivi.gov.it”
Lo stato si fa carico di provvedimenti per dare agevolazioni alle imprese em quindi, anche a chi voglia aprire un ristorante, in tutta l’Italia con agevolazioni che possono coprire fino al 90% della spesa totale e si possono richiedere esclusivamente sul sito di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia.
Invitalia è nata per offrire sostegno alle aziende che devono sostenere grandi investimenti, come può essere quello di aprire nuove attività. Una misura per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali è quella di “Resto al Sud” un incentivo rivolto alle nuove attività del centro-sud Italia che prevede il 50% a fondo perduto e l’altro 50% come finanziamento bancario, questo destinato a un’età compresa fra i 18 e i 55 anni.
La parte dei finanziamenti è la più complessa ed elaborata, per cui serve l’appoggio di un consulente che sia molto preparato in materia, con leggi che cambiano e che si aggiornano continuamente.
Aprire il ristorante: leggi e sanità
Per iscriversi al registro delle imprese ed avviare l’attività del ristorante serve un corso chiamato SAB che sostituisce il REC e che è finalizzato alla gestione delle aziende e tratta di temi fiscali e di sicurezza alimentare e rilascia l’attestato HACCP dove si certifica la formazione dell’operatore al fine di salvaguardare la salute dei consumatori.
Il corso, con l’ottenimento dell’attestato, è obbligatorio come dice il regolamento CE 852/04 e rilascia anche tutta la documentazione necessaria per seguire un piano di igiene accurato dei locali e della lavorazione degli alimenti, avendo cura che non ci sia contaminazione fra loro.
Il lavoratore al termine della giornata riporterà sui registri tutte le fasi della pulizia, degli scarichi dei prodotti, delle temperature dei frigoriferi oltre che tenere sempre la documentazione dei vari lotti degli alimenti.
La mancata osservanza di questa legge porta a sanzioni amministrative che vanno da 1000 euro a 6000 euro.
Lascia un commento