Le passioni e gli hobby, se condivisi, sono molto più divertenti e appassionanti. Per questo i circoli privati riscuotono un successo sempre maggiore. C’è la voglia di stare insieme, di passare tempo dedicandosi alle cose che ci piacciono, senza pensieri. Chiunque stia cercando finanziamenti per aprire un circolo privato, può continuare a leggere per scoprire come avviare al meglio l’attività e trasformarla, perché no, in un’avventura che sappia regalare ancora più soddisfazione.
Sicuramente è necessario possedere ottime doti caratteriali, saper stare in mezzo agli altri e avere una grande voglia di socializzare. Il lavoro sarà tanto ma, a livello burocratico, la gestione di un circolo privato è più semplice rispetto a quella di un’azienda vera e propria.
Circolo privato vs attività commerciale
Un circolo privato è, per definizione, un tipo di attività il cui accesso è riservato ai soli soci tesserati. Non può essere costituito a scopo di lucro, quindi non si potranno incassare gli utili, ma è obbligatorio reinvestire tutti i guadagni nell’attività e nell’organizzazione di eventi e intrattenimenti.
Queste sono le principali differenze fra un circolo privato e un’azienda. La finalità di questa tipologia di associazione è favorire l’incontro e l’unione di persone accomunate da passioni o idee comuni. Per legge, per fondare un circolo proprio, è necessario individuare almeno tre soci fondatori che costituiscano il consiglio direttivo.
Come già accennato, solo i tesserati avranno il permesso di accedere al circolo. Questo significa, come è facile intuire, una possibile difficoltà nel recupero dell’investimento iniziale. Ed è, pertanto, importante individuare le migliori agevolazioni e le formule di finanziamento per aprire un circolo privato. Accedere al giusto prestito offrirà indubbiamente molte più opportunità per la personalizzazione degli interni e per l’acquisto delle attrezzature desiderate.
Come trovare finanziamenti per aprire un circolo privato
Le attività associative possono contare su bandi di contributi e finanziamenti agevolati dedicati proprio alla loro costituzione, al fine di favorire la socializzazione, lo sport e le attività ricreative. Potrebbe essere utile rivolgersi ad associazioni più grandi a livello territoriale o nazionale, oppure a professionisti del settore, per avere la garanzia di non perdere opportunità di prestiti o di agevolazioni.
Destreggiarsi fra contributi, finanziamenti e capire come ottenere un prestito non è di certo facile. Tutto l’entusiasmo dato dall’avvio del nuovo circolo potrebbe spegnersi di fronte alla complessità di gestione delle pratiche e alle tante incombenze burocratiche.
Ecco che il consiglio di affidarsi a personale esperto è pienamente giustificato. Quando si dà vita a un nuovo progetto, le idee sono moltissime, è normale. Dobbiamo riuscire a incanalarle e filtrarle per dare una solida struttura al circolo e renderlo una base di partenza efficace per la futura organizzazione di momenti di condivisione, eventi e manifestazioni.
I bandi di finanziamenti per circoli privati possono essere promossi da amministrazioni locali, dalle regioni, dallo Stato o dalla Comunità Europea. Possono riguardare il finanziamento a fondo perduto di progetti associativi, o la concessione di tassi d’interesse agevolati per i mutui o i prestiti. Muovendosi con calma e con attenzione, è possibile ottenere aiuti concreti e l’accesso alle più convenienti forme di aiuto.
Apertura di un circolo privato: i passaggi da compiere
Può sembrare un suggerimento banale, ma la prima cosa da fare per avviare un circolo privato è la ricerca di un locale o di un ambiente adatto. È importante stabilire fin da subito lo scopo dell’associazione, così da capirne le esigenze e le necessità.
Chi abbia intenzione di fondare un circolo privato per promuovere una disciplina sportiva, ad esempio, avrà bisogni differenti rispetto a chi voglia aprire un circolo con bar e magari una sala eventi. Nel primo caso serviranno spazi all’aperto attrezzati, nel secondo le autorità competenti dovranno rilasciare le autorizzazioni sanitarie necessarie alla somministrazione di cibo e bevande.
Confrontarsi con gli altri associati darà modo di dar vita a idee e progetti condivisi: le idee geniali nascono quando meno ce lo aspettiamo e l’aiuto di tutti può essere fondamentale.
Una volta che tutta la parte burocratica e di progettazione sarà completata, si passerà all’azione. Anche nella fase pratica tutti gli associati possono dare una mano. In fondo lo scopo di un circolo privato è proprio la condivisione!
La gestione di un circolo privato
Gestire un circolo privato non richiede particolari incombenze o difficoltà a cui sottostare. Ci sono però alcune cose da ricordare.
Intanto tutti quelli che accedono dovranno sottoscrivere la tessera associativa. Il pagamento della quota annuale di associazione è quello che permette al circolo di crescere e andare avanti. Inoltre, gli iscritti sono coperti da assicurazione, indispensabile per tutelare da eventuali incidenti o infortuni che dovessero avvenire all’interno del circolo.
Inoltre il consiglio direttivo, a cadenza annuale, si riunirà con gli associati in regola con i pagamenti della quota, per discutere l’andamento del periodo trascorso e programmare il futuro.
Per il resto, bè, l’importante è divertirsi, stare insieme e dare il giusto valore al circolo privato, piccolo o grande che sia.
Lascia un commento