La coltivazione dei frutti di bosco è un settore che può trasformarsi in un’opportunità alquanto profittevole e in grado di regalare soddisfazioni sia a livello lavorativo che economico. La sua realizzazione, infatti, non richiede grossi investimenti e necessita di piccoli appezzamenti di terreno, non richiede il rispetto di particolari norme sanitarie né di attrezzatura specifica e inizia a dare la sua resa già a partire dal primo anno di attività.
Già, ma come partire? E, soprattutto, come trovare finanziamenti a fondo perduto per coltivare frutti di bosco? Vediamo nel dettaglio alcuni consigli per chiunque voglia intraprendere questa strada e lanciarsi in una nuova avventura.
I frutti di bosco: piccoli ma redditizi
La domanda di frutti di bosco sta crescendo sempre di più. Complici il gusto piacevole e le ormai dimostrate qualità benefiche per l’organismo, il consumo di questi piccoli tesori del bosco viene incentivato e valorizzato in numerose preparazioni. Chi può resistere, in effetti, di fronte a un dolce ai lamponi freschi, a un gelato al mirtillo o a un succo di ribes nero? Certo, anche un bel vasetto di marmellata di more non è certo da disdegnare.
Il vantaggio di scegliere di dedicarsi alla coltivazione dei frutti di bosco è la possibilità di partire con un piccolo appezzamento di terreno, dedicando a questa attività solo un parte di tempo marginale, per poi ingrandirsi man mano che si trovano fornitori e acquirenti per la produzione.
Da una fonte di reddito marginale e da un impegno part-time, la nostra coltivazione potrebbe così acquisire sempre più importanza, fino a diventare una delle fonti di reddito principali per la famiglia. Per iniziare, anche se con quantitativi limitati, serve comunque sia un investimento che permetta l’eventuale acquisto del terreno, l’acquisto di macchinari e attrezzatura, l’allestimento dei locali dove conservare e confezionare il prodotto e, ovviamente, l’acquisto delle piantine e la preparazione del terreno. Cosa possiamo fare per trovare i contributi a fondo perduti più specifici e utili per dare vita al nostro progetto?
Finanziamenti a fondo perduto per coltivare frutti di bosco: a chi rivolgersi
La coltivazione dei frutti di bosco rientra fra le attività agricole. Per intraprendere una nuova attività è necessario quindi avviare un’azienda agricola secondo le normative attualmente vigenti. Per fare le cose in regola e non rischiare di perdersi fra le leggi, ma anche fra i diversi bandi di finanziamenti a fondo perduto per l’agricoltura, è indispensabile contattare un bravo commercialista, esperto in attività agricole e, preferibilmente, un agronomo.
L’agronomo è la figura più idonea per l’organizzazione dell’intero progetto e per aiutarci con l’accesso ai bandi di contributo a fondo perduto dedicati al settore agricolo. È anche possibile rivolgersi alle organizzazioni professionali del settore agricolo, come la Confagricoltura, la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) o la Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti).
Siamo pronti per partire con la coltivazione dei frutti di bosco
I colloqui con i diversi professionisti sapranno dare le giuste delucidazioni sulla gestione della coltivazione dei frutti di bosco e, di conseguenza, sull’ammontare dei finanziamenti che serviranno per partire. Ad esempio, c’è differenza fra coltivare mirtilli, lamponi o more in campo aperto piuttosto che in serra.
La costruzione e la manutenzione di una serra hanno costi e necessitano di tempi decisamente diversi dalle coltivazioni estensive. Allo stesso tempo, però, l’agricoltura intensiva ha rese di produttività maggiori.
Ci sono poi altri elementi da tenere a mente nella richiesta di contributi a fondo perduto per coltivare frutti di bosco. Se l’azienda è situata in una zona montana, sarà possibile avere accesso a una maggior varietà di bandi. L’Unione Europea supporta le piccole e medie aziende agricole situate in zone marginali e svantaggiate.
Inoltre, l’età dell’imprenditore agricolo è un altro fattore importante. La maggior parte dei bandi è riservata a giovani di età compresa fra 18 e 36 anni. Una quota maggiore di contributi e un più facile accesso alle graduatorie lo potrebbero avere le aziende agricole di proprietà di giovani donne o, comunque, a prevalenza femminile.
Una volta aver individuato e programmato le diverse fasi di startup della coltivazione di frutti di bosco, siamo quasi pronti per lanciarsi con entusiasmo nella parte pratica e manuale di questo lavoro, lasciando la burocrazia da parte, almeno per un po’. Il lavoro agricolo sarà sicuramente faticoso, ma la soddisfazione che ne deriverà ripagherà di tutte le fatiche affrontate per la sua realizzazione.
Roversi Monaco Emanuela says
Grazie inoltre vorrei sapere se bastano 3000 mq2 coltivati a frutti di bosco per essere imprenditori agricoli
Ancotavgrazie molto utile tutto quello che pubblicate nell interesse nostro