Sono diversi gli strumenti che possono agevolare le imprese. Conoscerli è importante tanto quanto avere le giuste competenze nel proprio lavoro. Per questo vogliamo approfondire e spiegare cos’è il credito d’imposta e come applicarlo in maniera vantaggiosa per ridurre il carico fiscale.
Riteniamo infatti che saper come gestire gli aspetti fiscali sia una prerogativa indispensabile dell’imprenditore moderno. Non basta più solo lavorare, sono necessarie conoscenze trasversali, amministrative e fiscali, per far quadrare i bilanci.
Il credito d’imposta è un’agevolazione pensata proprio per alleggerire il carico fiscale che grava sulle aziende, aumentando gli utili, e spronandole ad investire. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Credito d’imposta: cos’è e in cosa consiste
Il credito d’imposta consiste in un credito, concesso dallo Stato, che può essere recuperato dalle aziende in compensazione con il pagamento dei tributi (di fatto pagando meno tasse) o, in determinati casi, con la possibilità di cederlo a terzi (altre aziende o istituti di credito) per recuperare subito denaro contante a disposizione dell’azienda.
C’è da distinguere, quindi, il credito d’imposta dai contributi e dalle agevolazioni per le aziende. Se questi ultimi sono erogati sotto forma di liquidità subito spendibile, il credito d’imposta riguarda uno sconto sulle tasse che il contribuente deve versare.
Certo, da questa spiegazione si capisce come il credito d’imposta sia un importante aiuto per le aziende. Ma come ottenerlo?
Ancora molti imprenditori, soprattutto quelli medio piccoli che più necessitano di aiuti per ridurre il carico fiscale, non conoscono a fondo gli strumenti che hanno a disposizione. È comprensibile dal momento che tutto il loro impegno si concentra sullo svolgimento del lavoro e sulla gestione dei flussi produttivi. Dovremmo però cercare di uscire da quell’atteggiamento negativo che vede lo stato solo come un ente preposto a prelevare denaro dalle tasche dei contribuenti e di guardare, con un occhio più positivo e un pizzico in più di fiducia, le potenzialità di crescita della propria realtà industriale anche, perché no, approfittando degli aiuti offerti, come appunto il credito d’imposta.
Quando si guadagna il credito d’imposta?
Il credito d’imposta, in generale, si guadagna in due casi. Come prima opzione: il contribuente paga per errore un tributo più alto del dovuto, oppure viene fatto un conguaglio che risulta per lui positivo. Lo Stato, invece di rimborsare la cifra eccedente in contanti, la rende disponibile come credito d’imposta, che può essere portato in detrazione e scalato dal totale dei tributi da pagare nel periodo successivo.
L’altra possibilità, molto interessante soprattutto in questi ultimi anni, riguarda gli investimenti compiuti dall’impresa e oggetto di agevolazioni statali. È un caso il Superbonus 110 sugli immobili, gli incentivi sull’efficientamento energetico, il credito d’imposta sulla digitalizzazione, o le agevolazioni per le imprese colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19.
Come funziona e come si calcola il credito d’imposta
La percentuale di credito d’imposta concesso per ogni spesa effettuata dall’azienda e rientrante in un bando di agevolazioni, viene indicata e calcolata nelle disposizioni del bando stesso. Ad esempio, per le ristrutturazioni edilizie si può richiedere fino al 50% del credito d’imposta sulla spesa totale. Questo significa che l’azienda recupera, generalmente in 10 anni, il 50% della spesa sostenuta, andandola a scontare sulle tasse che versa allo Stato portandolo in compensazione al momento della dichiarazione dei redditi.
Ogni bando, quindi, che sia statale, regionale o comunitario, conterrà le indicazioni per usufruire del credito d’imposta, le spese ammissibili e il tetto massimo spendibile per avere accesso alla possibilità di rimborso.
Per avere indicazioni precise riguardo al credito d’imposta e alla cifra che realmente potrà essere portata in detrazione è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente esperto.
Infatti, il reale ammontare dell’agevolazione dipende anche dalla situazione contributiva dell’azienda. Inoltre, prima di fare qualunque spesa o investimento, sarà opportuno verificare bene i requisiti e le condizioni di accesso al bando, per non incorrere in problemi nella compilazione della domanda.
Lascia un commento