Grazie alla legge di bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234), è stata sancita la proroga Ecobonus fino al 31 dicembre del 2024 con una detrazione pari al 65%.
Proroga Ecobonus: come funziona
Scaduti i termini di legge che vedono come ultima data possibile il 30 Giugno 2022, vediamo insieme quali sono gli effetti dell’agevolazione e le eventuali modifiche.
L’agevolazione in sé presuppone aliquote differenti, da un minimo del 50% a un massimo dell’85% nel caso in cui i lavori vengano realizzati in un condominio. È prevista per il 31 dicembre del 2024, pertanto, la nuova scadenza dell’Ecobonus al 65%, secondo le disposizioni più recenti.
Per quasi 3 anni ancora, dunque, si potrà godere dell’opportunità di usufruire di un’agevolazione ordinaria con una detrazione per i lavori di efficientamento energetico che non possono essere considerati per il Superbonus 110%.
Tra di essi segnaliamo:
- la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento
- l’ottimizzazione termica dello stabile
- l’installazione dei pannelli solari
- il rinnovamento degli impianti di riscaldamento
Va detto che per l’ecobonus ordinario, esattamente come accadeva in precedenza, si può fare riferimento anche allo sconto in fattura o alla cessione del credito come soluzioni alternative alla detrazione.
Ecobonus 2022, la cessione del credito
La cessione del credito per l’ecobonus al 65% rappresenta, come detto, un’alternativa alla detrazione. É bene sottolineare tuttavia che, in base al decreto Anti Frode, coloro che optano per questa modalità sono obbligati a presentare il visto di conformità e l’asseverazione sulla congruità della spesa sostenuta.
Ecobonus 2022, lo sconto in fattura
Tra le opzioni previste per l’ecobonus al 65% vi è anche il cosiddetto sconto in fattura, ma anche in questo caso, è necessario attenersi a quanto previsto dalla normativa.
Come si beneficia dell’agevolazione
Per quel che riguarda le modalità di fruizione di questa agevolazione, occorre sapere che l’erogazione dell’ecobonus al 65% avviene attraverso 10 rate (una all’anno) tutte dello stesso importo.
A poterne beneficiare sono tutti i soggetti che risultano proprietari dell’immobile su cui si effettueranno gli interventi. In particolare possono fruire di tale agevolazione:
- le persone fisiche, escluse le partite iva
- i contribuenti che conseguono reddito derivante dall’esercizio di un’impresa commerciale
- società di capitali
- le associazioni e le società tra professionisti
- gli enti pubblici e privati che non sono dediti al commercio
Quali interventi possono essere effettuati
Grazie alla proroga ecobonus, continuano a essere numerosi gli interventi ammessi, anche se è opportuno essere consapevoli delle aliquote corrispondenti. In particolare, l’ecobonus al 50% si applica per:
- le caldaie a condensazione, che si caratterizzano per il fatto che riducono i consumi e le emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente;
- le caldaie a biomasse , ovvero quelle che vengono alimentate dalla combustione di sostanze organiche di origine animale o vegetale (si pensi, ad esempio, al pellet o ai ceppi di legno)
- le schermature solari
- per gli interventi che riguardano la sostituzione di finestre con infissi (un simile intervento, infatti, migliora l’isolamento termico dell’abitazione).
L’ecobonus al 65%, invece, è valido per i generatori ibridi, per gli scaldacqua a pompa di calore, per i sistemi di building automation, per le pompe di calore, per gli interventi di coibentazione dell’involucro opaco e per i collettori solari che sono destinati alla produzione di acqua calda.
Come si è già accennato, gli interventi relativi all’ecobonus compreso tra il 70 e l’85% riguardano i condomini, con una soglia di spesa che corrisponde al prodotto fra 40mila euro e il numero di unità immobiliari. L’aliquota massima è prevista unicamente nel caso in cui i lavori garantiscano l’aumento di almeno due classi energetiche.
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